Grano 100% italiano: arriva l’etichetta per la semola e il grano

Etichettatura e tracciabilità della filiera agroalimentare sono termini con cui oggi abbiamo sempre più a che fare e che riguardano anche la semola e il grano duro. In tal senso l’Italia ha chiesto a Bruxelles con un provvedimento interministeriale di rendere obbligatoria l’indicazione della provenienza della semola a grano duro sulle confezioni di pasta distribuite nel nostro Paese.

mezzi paccheri rigati
mezzi paccheri rigati

L’obiettivo del decreto, che nasce dall’intesa dei ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico è quello di valorizzare la produzione di grano 100% italiano e di qualità per la massima trasparenza nei confronti dei consumatori.

Tale iniziativa coinvolge le materie prime usate dall’industria alimentare per produrre pane, pasta e altri prodotti da forno, in particolare grano duro e semola. Non solo: la decisione si inserisce in un quadro di interventi che coinvolgono il piano cerealicolo nazionale e che vogliono tutelare la filiera del grano. Si tratta di un investimento di 10 milioni di euro a sostegno dei contratti di filiera e che ha l’obiettivo di aumentare del 20% le superfici coltivate per avere non solo un grano 100% italiano di ottima qualità, ma anche una migliore remunerazione per gli agricoltori.

La “guerra del grano” che ha portato alla tutela della pasta italiana

Tempo fa si è parlato della “guerra del grano” in occasione del crollo improvviso del prezzo del frumento che aveva messo in allarme agricoltori e associazioni di categoria. La risposta del Mipaaf era stata quella di assicurare la migliore tracciabilità del grano italiano, a tutela degli agricoltori nazionali e contro l’import selvaggio di questa materia prima da USA e Est Europa. Proprio l’importazione di grano straniero aveva portato alla svalutazione media del 40% dei prezzo del prodotto italiano, con un valore di mercato inferiore ai costi di produzione.

Il decreto sulle etichette della pasta

Nonostante la “guerra del grano” l’industria della pasta italiana gode di buona salute e anche la Pasta di Gragnano si sta aprendo a nuovi mercati come Emirati Arabi, Cina e Corea del Sud. Tuttavia, nel 2015 sono stati importate 2,3 milioni di tonnellate di grano duro, mentre il prodotto italiano è stato venduto all’estero sottocosto. Per questo e per capire quale sia davvero la pasta prodotta con materie prime italiane è stato introdotto un sistema di etichettatura che distingue:

  • Paese di origine dell’ingrediente principale, la semola, e indicazione del Paese di trasformazione;
  • Paese di origine della materia prima principale della semola, il grano duro.

Nel caso l’origine sia la stessa sarà comunque specificato il Paese di entrambi, proprio come sull’etichetta si potrà leggere la provenienza di semola e grano da altri Paesi UE e extra UE. Solo la pasta prodotta al 100% con grano e semola italiani sarà una vera Pasta Made in Italy e il Pastificio Pasta D’Aragona di Gragnano è tra le aziende che assicurano la produzione di questo alimento solo con materia prima italiana.

Il consiglio per il consumatore è quello di acquistare solo ed esclusivamente pasta prodotta con grano duro e semola italiana per avvantaggiare gli agricoltori del nostro Paese e poter contare su un prodotto 100% italiano con un preciso gusto e caratteristiche organolettiche, proprio come avviene nel caso della Pasta di Gragnano.